Fioranelli indagato per aggiotaggio
Mentre circolavano voci su un possibile acquisto della Roma calcio, il titolo oscillava in Borsa con ripetuti rialzi
L'agente Fifa Vinicio Fioranelli è stato iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma per l'ipotesi di reato di aggiotaggio, nell'ambito dell'inchiesta avviata nelle scorse settimane in seguito alle oscillazioni in Borsa, con ripetuti eccessi al rialzo, del titolo As Roma. I movimenti avvenivano in concomitanza con le voci sul possibile acquisto del club da parte di una cordata facente capo proprio a Fioranelli, ipotesi poi tramontata.
L'INDAGINE - Affidata al nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza e coordinata dal pm Giorgio Orano, l'indagine procede per le ipotesi di manipolazione del mercato e aggiotaggio informativo. Secondo quanto si è appreso, vi sarebbero altri indagati, ma l'inchiesta si è estesa anche alle trattative che un anno fa lo stesso Fioranelli, per conto di una società anglo-svizzera, intraprese per l'acquisto del Bologna Calcio. Trattative sfumate anche queste. In tale ambito è stato sentito come persona informata dei fatti l'ex presidente del Bologna Alfredo Cazzola. Anche in questo caso, come per la trattativa con la Roma, c'era in ballo la costruzione del nuovo stadio. Nelle indagini del pm Giorgio Orano c'è anche da giugno dello scorso anno, sempre per aggiotaggio in relazione alle voci di una vendita della Roma, il magnate statunitense George Soros.
LA ROMA - Nelle scorse settimane in procura a Roma venne sentita come testimone Rosella Sensi: la presidente e azionista di maggioranza della società giallorossa ricostruì le tappe della vicenda cominciata con la manifestazione di interesse del gruppo Fioranelli e l'affidamento di Italpetroli (la holding della famiglia Sensi) a Mediobanca per le valutazioni dell'offerta di acquisto non andata a buon fine. Della vendita del club se ne parla da circa un anno ma senza essere mai arrivati a trattative concrete anche se le ultime voci dicono Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit, abbia un asso nella manica. La banca, esposta verso Italpetroli per 277 milioni su un totale di 365 che gravano sul gruppo, avrebbe ricevuto un'offerta che viene dall'estero.
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