ma che belle parole....
Andrea Santoni
FIRENZE - Fabio Cannavaro, come sta vivendo questo momento delicato, da capitano azzurro e da juventino?
«Al di là delle polemiche esterne qui l'ambiente è sereno. Tutti lavoriamo per raggiungere un obiettivo importante e difficile come il mondiale. Da juventino dico che ci sono indagini in corso ed è giusto aspettare».
Il quadro che è emerso appare devastante.
«Sono chiacchiere, ipotesi, non dati di fatto. Ognuno giudica per proprio conto. Ci sono state irregolarità. Vedremo».
Le intercettazioni non sono un fatto per lei?
«Lo sono. I commenti però, ribadisco, sono chiacchiere. E' vero, sta cambiando tutto, c'è una rivoluzione in atto».
Nesta, seduto al suo posto, ieri spiegava che gli ultimi due anni a suo avviso dovrebbero essere cancellati.
«Io dico di no. Gli scudetti li ho vinti sul campo, sono verissimi e sono miei. Non ho imbarazzo ad essere juventino. In tanti reclamano i nostri titoli, noi della Juve ce li teniamo ».
Come pensa che sarà il futuro della Juve e il suo in particolare?
«Non penso che la Juve pagherà più del lecito. Chi deve giudicare saprà fare bene il suo lavoro. Se sarà serie B personalmente ho altri due anni di contratto e resterò in bianconero».
Ci sarà Capello alla Ferguson.
«Non mi sorprende. E' sempre stato più di un semplice tecnico. Buona anche la promozione di Secco a ds».
Non troverà più Moggi. Come lo giudica adesso?
«Ci siamo salutati dopo l'ultima di campionato, quando è venuto a salutarci nello spogliatoio. La sua non è una situazione semplice, essendo sotto attacco da tutti. C'era tanta gente intorno a lui alla Juve, erano tutti contenti del Direttore. Riceveva 416 telefonate al giorno, ora sono tutti spariti. E questo mi dispiace».
Ma il sistema Moggi è una vergogna per il nostro calcio. Si parla di associazione a delinquere.
«Chi ha sbagliato è giusto che paghi. Il mio giudizio sul Direttore non è cambiato. Per tutti si trattava di un dirigente di grande esperienza e grande forza, che faceva bene il suo mestiere. Che controllava tante cose».
Controllava il calcio italiano, col suo sistema corrotto.
«Il sistema era tutto uguale, e riguardava tutti. Sarà la giustizia a chiarirlo. Solo che non tutte le società avevano il telefono sotto controllo. E mi sorprende che tra tante telefonate al Direttore manchino tanti nomi. Eppure lui aveva tanti amici e tanti telefoni».
Anche Galliani.
«Appunto».
Voi della Juve non vi eravate accorti di niente?
«No, noi come gli altri».
Nessuno aveva il rapporto scandaloso di Moggi con gli arbitri.
«Non era una cosa normale. Ma il discorso vale per tutti».
Ogni rigore alla Juve ora sarà contestato.
«Come sempre».
Probabile l'impiego di arbitri stranieri.
«Proviamo anche questa. Però sono esseri umani anche loro».
Come De Santis, in Juve-Parma di cinque anni fa...
«Lì sbagliò, quello fu un errore. Ma in campo non ebbi sensazioni particolari. Mi è capitato di segnare al Bologna, la scorsa stagione, con lui in campo. E gli ho detto 'questo non me lo annulli'. Era una battuta. Ma con la Juve in quell'annata in 6 partite con De Santis nessuna vittoria».
Con Atalanta e Lecce sì...
«Ma in Supercoppa italiana con l'Inter abbiamo perso e ci ha annullato un gol di Trezeguet valido».
A proposito di Inter, ancora si discute del suo trasferimento alla Juve, di un contratto poco chiaro.
«Il mio passaggio è stato chiaro e normale, firmato il 29 agosto del 2004, senza carte esterne. Venivo da due anni difficili, volevo andare via. L'Inter stava trattando col Real. Poi è arrivata la Juve».
E da neo juventino c'è stato l'episodio di Parma intercettato, tra Moggi e Lippi.
«E' stata gestita una situazione, come era giusto che fosse e come è usuale. Società, medici, ct si sentono, io venivo da lunghi problemi alla tibia. Certo, con la Bielorussia, volevo giocare. Ma è stato giusto così».
Parma richiama Buffon. Brutta storia.
«Vediamo. Ero stato tirato in ballo anch'io, che non so giocare neppure a scopa... Io credo che Gigi abbia rispettato le regole. Penso che sarà aiutato dal suo carattere spensierato. Non mollerà, anche se certe vicende ti segnano come uomo».
A proposito di segni, molti vorrebbero toglierle la fascia di capitano.
«Non mi sono mai sentito ex capitano del-l'Italia. Non ho fatto niente per essere degradato. Ho sempre la fiducia dei miei compagni. Ai critici risponderò sul campo».
In Germania si aspetta fischi?
«No, del resto non ne ho avuti neppure a Coverciano, contrariamente a quanto è stato scritto. Noi giocatori andiamo in Germania a testa alta».