Le prime impressioni sono altalenanti: la notizia positiva è che il gioco è rimasto praticamente identico a quello dello scorso anno, e dopo 3 (sole) partite non noto differenze per quanto riguarda giocabilità grafica e movimenti dei giocatori; mi riservo di valutare il portiere: mi è stato detto di un portiere che para meno di prima limitandosi spesso a respingere: ad una prima impressione non mi sembra, ma non ci metto ancora la mano sul fuoco.
Altro fattore teoricamente positivo (dico teoricamente per il semplice fatto che non l'ho ancora provato) è la modalità "Diventa un mito" in cui si può scegliere un giocatore e fare con lui un'intera carriera: come detto devo ancora testarlo, ma potrebbe essere un'ottima variante per chi a PES non ci gioca sempre con gli amici ma qualche volta anche da solo.
Le note negative arrivano invece dai particolari: la prima involuzione (ma questo è esclusivamente un parere personale) riguarda la grafica dei menu, che mi pare piuttosto confusionaria, per via di alcune immagini usate come sfondo talvolta poco attinenti, talaltra troppo ricche di colori eccessivamente contrastati che finiscono per creare un effetto "tavolozza"... Guardate la schermata per l'impostazione delle formazioni e ditemi se non è vero.
Altro particolare che non mi ha convinto è, sempre nella suddetta schermata, il riquadro nel quale, per semplicità, la forza di ogni giocatore è raffigurata con un esagono irregolare (più grande questo è grande, più forte è il giocatore): laddove nelle edizioni precedenti per ogni giocatore c'era un esagono chiaro limpido e ben definito, qui la stessa figura, è disegnata con un tratto eccessivamente largo (rosso per il titolare e blu per la riserva) su sfondo bianco, con il risultato che quando si cerca di confrontare 2 diversi giocatori gli esagoni si sovrappongono in maniera assolutamente poco nitida perché il bianco satura tutto: brutto e poco utile.
L'ultimo difetto che ho riscontrato per ora nel nuovo PES ha un nome e un cognome: Josè Altafini. Mentre la cronaca di Pierluigi Pardo pur non essendo nulla di trascendentale è comunque ascoltabile, il commento tecnico di Altafini è allucinante, e la cosa più assurda è che la sua voce non è stata sfruttata per dire le solite 4 cazzate che dice sempre e che possono far sfuggire un sorriso a chi si accontenta di poco, ma (incredibile ma vero) per ripetere per filo e per segno le stesse frasi (pare pare!) che nella versione precedente venivano enunciate a pappagallo da Sandreani! In pratica hanno sostituito un italiano che non sa leggere né tantomeno rendere viva la lingua italiana, con uno straniera che non la sa proprio parlare. Non dico che rimpiango Sandreani, ma poco ci manca...