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Welby

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2007 10:01
23/07/2007 20:32
 
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Welby: prosciolto Riccio, il medico che staccò la spina


L'anestesista Mario Riccio che interruppe la ventilazione meccanica aiutando Piergiorgio Welby a morire è stato prosciolto dall'accusa di "omicidio del consenziente". La decisione è del gup di Roma Zaira Secchi. Piergiorgio Welby aveva tutto il diritto di chiedere l'interruzione della ventilazione artificiale che lo teneva in vita e il medico anestesista Mario Riccio, che lo sedò per poi staccare il respiratore meccanico, aveva il dovere di assecondare la volontà del malato.

Con questa motivazione, il gup Secchi ha ordinato il «non luogo a procedere» nei confronti di Riccio, indagato per 'omicidio del consenzientè perchè il fatto non costituisce reato ai sensi dell'articolo 51 del codice penale sull'adempimento di un dovere. Soddisfatta della sentenza Mina Welby che in udienza ha raccontato la storia di suo marito.

Piergiorgio Welby, affetto da una grave forma di distrofia muscolare, morì a Roma nel dicembre scorso. E l'8 giugno il gup di Roma Renato Laviola respinse la richiesta di archiviazione della posizione di Riccio, chiedendo alla procura di Roma di formulare un "capo di imputazione coatto" e chiedere il rinvio a giudizio del medico per il reato di "omicidio del consenziente". Il procuratore Giovanni Ferrara ed il sostituto Gustavo De Marinis, titolari dell'inchiesta, preannunciarono che, in sede di esame della richiesta di rinvio a giudizio, la loro posizione sarebbe stata la stessa. Oggi, infatti, il pm Francesca Loy ha sostenuto davanti al gup che con l'interruzione della ventilazione meccanica a Piergiorgio Welby praticata da Riccio è stato attuato un diritto del paziente che «trova la sua fonte nella Costituzione e in disposizioni internazionali recepite dall'ordinamento italiano e ribadito in fonte di grado secondario dal codice di deontologia medica», sollecitando il proscioglimento dell'indagato.

«Era un dovere di Riccio - ha detto a conclusione dell'udienza l'avvocato Giuseppe Rossodivita, difensore dell'anestesista - staccare il respiratore perchè così aveva chiesto il paziente. È una sentenza molto importante che riconosce il diritto del malato di rifiutare la terapia o la prosecuzione di terapie non volute».
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